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Il panteismo di Spinoza nasce dall'acuta capacità di analisi concettuale e dalla competenza linguistica e argomentativa con le quali il filosofo riesce a spiegare il nostro pensiero, cioè il contenuto della mente umana in rapporto sia alla realtà oggettiva esterna sia al nostro stesso vissuto intramentale. La definizione dei concetti, il controllo del linguaggio, il rigore delle argomentazioni diventano così lungo lo svolgimento della sua ricerca i filtri atti a organizzare e tradurre il nostro flusso mentale e immaginativo in segni analizzabili e decrittabili, nello stesso tempo permettono di decodificare anche i rapporti tra le cose che esistono nella realtà extramentale ed extralinguistica, sullo sfondo dell'infinito orizzonte panteistico.